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20 novembre 2011 7 20 /11 /novembre /2011 19:08

iphone-apps.jpg

Nate cinque anni fa per il primo modello dell'iPhone, subito si trasformarono in un potentissimo e trasversale strumento di gioco o di lavoro. Oggi sono diventate il nuovo web. Era il 9 gennaio 2007 e al Moscone Center di San Francisco, Steve Jobs presentava il primo modello di iPhone: il 2g. "Apple reinventa il telefono" era lo slogan. Per come sono andate le cose, non era affatto esagerato. "Ohhhh", faceva la folla ogni volta che Jobs svelava una nuova funzione. "It's like magic", diceva lui. Quel discorso fece epoca. Una frase però la notarono solo gli hacker. Diceva più o meno: le applicazioni dentro l'iPhone ce le mettiamo noi della Apple e basta. Jobs, infatti, non voleva che nessuno potesse sporcare, danneggiare o modificare quell'apparecchio che ai suoi occhi era perfetto così. Niente apps esterne, quindi. Fu un errore strategico clamoroso. Ma fu anche un veto che per sua fortuna durò poco, anzi, nulla: il tempo di far arrivare gli iPhone nelle mani degli hacker di tutto il mondo. E la rivoluzione ebbe inizio.

In Italia il primo a metterci sopra la mani fu iRev, alias Max Uggeri, 45 anni oggi, già noto come "Il Reverendo" dai tempi in cui era minorenne e faceva impazzire la polizia postale con le sue incursioni informatiche; e poi passato dalla parte dei buoni ad occuparsi di sicurezza digitale. iRev smontò l'apparecchio, "perché solo così capisco che roba è", disse "wow" e in pochi minuti la prima app era già pronta: si chiamava Free Contact, un modo per scambiarsi i contatti delle rubrica con un clic (fece 15 milioni di download ufficiosi...). Ora, va detto che questa stessa cosa capitava contemporaneamente in tutto il mondo: nuove apps nascevano alla velocità della luce. Non si potevano fermare, andavano cavalcate. E così fu. A giugno Jobs aprì uno negozio ufficiale, dove venderle dopo averle vistate e approvate, e la storia è cambiata.
Oggi le app sono il nuovo web. Un indicatore su tutti. "Fino a qualche tempo fa le aziende chiedevano di avere un sito per comunicare con i clienti: ora vogliono un'app" osserva Silvia Vianello, docente di marketing alla Bocconi e conduttrice di un programma tv quotidiano sul tema, Smart&Apps. Il lato più interessante della storia delle apps però non è chi le scarica e le utilizza, ma chi le inventa e le realizza. Facendo a volte moltissimi soldi. Il caso limite sono i cugini finlandesi Mikael e Niklas Hed che con il giochino "Angry Birds", scaricato da 75 milioni di utenti, hanno incassato 50 milioni di euro in un anno investendo... 51 tentativi sbagliati. All'inizio gli sviluppatori di apps erano i webmaster, quelli che facevano i siti. Oggi sono tutti.

FONTE:   http://www.repubblica.it/tecnologia/2011/11/20/news/mondo_app-25299306/   linkapps

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20 novembre 2011 7 20 /11 /novembre /2011 02:39

oftalmologia.jpgUn test genetico per scoprire se si è predisposti alla degenerazione maculare; il laser a femtosecondi per la chirurgia della cataratta e la chirurgia in 3D tipo Avatar. Sono alcune delle novità presentate nel corso dell'ultimo Congresso della Società Italiana di Oftalmologia. Ce ne parlano gli esperti illustrando anche le ultime ricerche scientifiche in campo visivo, dalla terapia genica al laser che cambia il colore degli occhi.

FONTE: http://www.repubblica.it/salute/interattivi/2011/11/19/news/interattivo_sulla_vista-25223979/   link

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19 novembre 2011 6 19 /11 /novembre /2011 03:13

socl.jpg"Socl" è il nuovo social network di Microsoft, e anche qualcosa in più. Un ambiente combinato di interazione sociale e ricerca web, con ampi incoraggiamenti alla curiosità dell'utente. Avrebbe dovuto chiamarsi Tulalip, come anticipato qualche tempo fa, ma poi Redmond ha puntato su "Socl". Ancora non è chiaro se il prodotto verrà mai rilasciato al pubblico. Per ora Microsoft sta conducendo dei test chiusi, che verranno presto aperti al pubblico attraverso un sistema di inviti.Socl non funziona, almeno in questa fase, con i classici cambi di status e liste di utenti. O almeno, non come standard: è possibile selezionare un'opzione per abilitare questo tipo di comportamento.  Piuttosto, la barra di ricerca in alto serve - appunto - a cercare nel web quello di cui si ha bisogno, e quella ricerca diventa l'oggetto di status. E' possibile seguire gli amici, ed è possibile per chi segue il flusso dell'utente, taggare e ricondividere i contenuti e gli status "arricchiti" dai risultati delle ricerche di Bing. In questo modo, anche l'aspetto della ricerca sociale è all'attenzione degli sviluppatori: Socl potrebbe diventare una "hub" di ricerca in tempo reale su servizi e possibilità nei dintorni dell'utente.Un'altra caratteristica interessante sono i "videoparty", a cui gli utenti possono partecipare e guardare contenuti di Youtube. Nulla a che vedere con i videoritrovi di Google+, qui si tratta esclusivamente di un'esperienza di fruizione condivisa.

FONTE: http://www.repubblica.it/tecnologia/2011/11/18/news/microsoft_punta_sul_socl_l_anti-facebook_di_redmond-25168107/   link

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18 novembre 2011 5 18 /11 /novembre /2011 14:21

Twitter-Logo.jpgTwitter è forse il mezzo meno idoneo per reperire un redattore, ma resta un ottimo strumento per organizzare le idee. Che siate giornalisti on line o web writer, non c’è dubbio che questo social network sia una vera e propria fucina di spunti. In America sono  pochi i redattori che non hanno un profilo su Twitter, ed anche da noi sono in aumento i professionisti del web che lo utilizzano per raccogliere impressioni, segnalazioni e notizie. La scrittura on line è l’ultimo step di un minuzioso processo di ricerca. Come possiamo sfruttare al meglio questo mezzo e trarne benefici per il nostro lavoro redazionale?
La risposta arriva direttamente dall’America . Il segreto è utilizzare Twitter come fosse uno storyteller : ascoltare le storie, raccontarle e condividerle, a patto che nulla sia lasciato al caso. Seguendo poche, semplici linee guida, trasformeremo un gioco in una grandiosa macchina da lavoro.

Colpire l’attenzione degli interessati
Il primo obiettivo è la nostra visibilità. Dobbiamo twittare links dai nostri account per attirare l’attenzione delle persone giuste. Se, ad esempio, prepariamo un’intervista, potremmo spedire un’email all’intervistato e chiedergli di twittarla per raggiungere anche la sua rete di contatti.

Iniziare una conversazione per incrementare la rete di followers
Invece di twittare sempre i titoli dei nostri pezzi, proviamo ad avviare una conversazione, condividendo solo un dettaglio della storia o della notizia. Proponiamo delle domande e interveniamo man mano che la discussione si avvia. Il dibattito è assicurato.

Concedere un’anteprima ai lettori
Il lettore è sacro e va coltivato come un fiore. Per incuriosirlo, potremmo concedergli delle anteprime con un tweet: una sbirciatina agli articoli in programma per invitarlo a restare in campana e a seguirci.

Restare al passo con le fonti e con le idee
A corto di idee? Twitter può stimolare la fantasia. Cerchiamo i colleghi della nostra zona e seguiamoli on line: avremo a disposizione una fonte d’ispirazione col vantaggio di un aggiornamento continuo.

Carpire le reazioni
Twitter è anche un modo per sondare le reazioni dei lettori e individuare nuove istanze dal basso. Per gli appassionati di linguaggio e stile, potrebbe rivelarsi un ottimo viatico. Provare per credere.

Trovare fonti locali
L’applicazione “ricerca” è ottimo per le parole chiave, ma per vedere cosa stanno twittando le persone della nostra community territoriale, dobbiamo ricorrere all’applicazione per la “ricerca avanzata”. Incrociando le due ricerche, possiamo potenziare i risultati, e contattare la persona che desideriamo intervistare. Twitter si trasforma così in un trampolino di lancio, che non sostituisce l’interazione tradizionale, semplicemente la facilita.

Rivangare il passato
Il limite di Twitter è che non ci permette di cercare notizie di mesi o anni fa. Ma esiste un’altra applicazione, per esempio, che consente di cercare anche tweets passati da un po’. In questo modo possiamo utilizzare il social network anche per fare delle ricerche.

Aggiornare i lettori su un avvenimento in corso
Se stiamo seguendo una storia o un accadimento particolare creiamo un account ad hoc. Molti siti d’informazione, ad esempio, hanno optato per questa soluzione in vista della nomina del nuovo governo tecnico Questo non solo alimenta la nostra credibilità di redattori ma offre un  servizio migliore ai lettori.

Trasformare la ricerca in un momento di confronto collettivo
Twitter è un buon sistema per coinvolgere i lettori nel nostro lavoro, soprattutto quando ci sono scadenze in vista. Non dobbiamo far altro che interrogarli on line con domande o richieste d’informazioni specifiche.

Costruire la propria credibilità
La disinformazione è sempre in agguato, specie su internet. Assicuriamoci di pubblicare notizie certe e non temiamo di smentire quelle false. La smania di essere i primi a trattare un argomento può indurci a commettere gravi errori. Preoccupiamoci di confrontare sempre le informazioni: contribuirà ad accrescere la stima dei lettori.
Twitter è una finestra sul mondo. Tanto vale approfittare.

(a cura di Marina Bisogno)

FONTE: http://www.webhouseit.com/2011/11/twitter-amico-dei-redattori-on-line/   link

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18 novembre 2011 5 18 /11 /novembre /2011 14:15

cellulari.jpgScenderanno le tariffe di terminazione mobile, e di molto. Così ha deciso ieri l'Autorità garante delle Comunicazioni (Agcom) mettendo mano a un business che vale 2,5 miliardi. La terminazione mobile è quanto paga un operatore ogni volta che un suo utente telefona a un numero di cellulare. È un pedaggio versato all'operatore mobile e in parte ribaltato sul costo della chiamata. La Commissione europea premeva, da mesi, perché i prezzi di terminazione scendessero in Italia: da noi sono tra i più alti in Europa. Secondo la Commissione, la riduzione può generare, a cascata, un vantaggio per gli utenti e per la concorrenza (stima un risparmio in bolletta di 2 miliardi di euro in Europa, per i tagli già decisi tra il 2009 e il 2012).
Agcom ha deciso di venire incontro, in gran parte, alle richieste della Commissione: la terminazione incassata da Telecom Italia, Vodafone e Wind scenderà così a 2,50 cent al minuto dal primo luglio 2012 (dagli attuali 5,30); a 1,50 dal primo gennaio 2013 e a 98 cent dal primo luglio 2013. H3G (3 Italia) scenderà rispettivamente a 3,50, 1,70 e 98 cent. Agcom in precedenza era orientata ad arrivare al traguardo dei 98 cent nel 2015, ma la Commissione ha chiesto di anticipare. L'Antitrust italiano si era associato a questa richiesta.
"Vanno bene le riduzioni, ma arrivano tardi: per i primi sei mesi del 2012 continueremo ad avere i prezzi di terminazione più cari in Europa", commenta Marco Pierani, responsabile rapporti istituzionali di Altroconsumo. Anche il commissario  Nicola D'Angelo, uno dei componenti dell'Agcom, avrebbe preferito anticipare il taglio a gennaio ed è questo il motivo della sua astensione, alle decisione di ieri, che è passata con sei voti favorevoli su nove (astenuti anche, per altri motivi, i consiglieri Enzo Savarese e Roberto Napoli).
Secondo uno studio di Consumatori Associati, dai tagli verranno risparmi di circa un miliardo di euro l'anno, in bolletta. Ma le polemiche continuano: a differenza degli altri, Codacons e Adiconsum non sono sicuri che i tagli sulla terminazione si tradurranno in sconti per il consumatore. È la tesi anche di Wind e Vodafone, che al contrario ora disegnano scenari pessimi per l'innovazione, il mercato e i consumatori finali. Avvisano che il taglio della terminazione potrà costringerli a ridurre gli investimenti sulla nascente rete mobile di quarta generazione (evoluzione dell'Umts). Per la quale i quattro operatori contavano di investire 1,6 miliardi di euro, prevedendo un lancio dei primi servizi tra fine 2012 e inizi 2013. H3G al contrario ritiene che il calo della terminazione porterà benefici ai clienti. Idem Telecom Italia, che si è detta d'accordo con quanto richiesto dalla Commissione europea e annuncia che non ridurrà di conseguenza gli investimenti. Vodafone ribatte facendo notare che dal 2005 al 2010 i prezzi di terminazione si sono dimezzati, mentre i corrispondenti prezzi al pubblico sono scesi solo dell'8 per cento. Se questa tesi è vera, vuol dire che gli operatori fissi hanno intascato la differenza, risultando così i soli veri beneficiari dei tagli. "E' un problema noto, tanto che ho chiesto e ottenuto che l'Agcom verifichi che le tariffe al pubblico scendano di conseguenza", dice D'Angelo. 

(a cura di Alessandro Longo)

FONTE: http://www.repubblica.it/economia/2011/11/18/news/telefona_fisso_mobile-25198747/   link

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17 novembre 2011 4 17 /11 /novembre /2011 23:26

google_music.jpgNegli Stati Uniti è stato lanciato da poche ore Google Music, che probabilmente farà tremare I-Tunes. Si tratta di un progetto che funzionerà grazie alle nuvole, le cosiddette “clouds” e cioè un software che non ha necessariamente bisogno di un hardware ben preciso dal quale scaricare i dati. Oltre all’acquisizione sono previste anche opzioni di streaming e di condivisione attraverso il social network Google Plus. Google è arrivata in ritardo rispetto agi altri, quindi “è normale che Google debba giocarsela tramite l’Android Market, visto che i servizi cloud personali sono la chiave del futuro”, ha spiegato al New York Times Michael Gartenberg, analista di Gartner.
Ben 13 milioni di tracce saranno disponibili ad un costo simile a quello di I-Tunes: 69 centesimi, 99 centesimi o 1,29 dollari, a seconda della canzone, mentre un album completo costa circa 10 dollari. Le case discografiche che hanno già preso accordi con Google sono Emi, Universal e Sony Music tra gli altri, mentre per il momento pare sia rimasta esclusa la Warner.
Un nuovo servizio verrà offerto anche agli artisti emergenti, i quali con una spesa iniziale e forfettaria di 25 dollari potranno avere a disposizione degli strumenti per aprire un proprio sito web e far conoscere anche autonomamente la propria musica. L’unica nota negativa in questo idillio di musica per tutti è che, almeno per il momento, il servizio è limitato entro i confini statunitensi.

(a cura di Elisa Renna)

FONTE: http://www.romatg24.it/scienza-e-tecnologia/2011/11/17/2673/google-music-spaventa-i-tunes-grazie-alle-nuvole/   link

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17 novembre 2011 4 17 /11 /novembre /2011 01:15

Il fatto che il pianeta viene bombardato con sostanze chimiche con irrorazioni da alta quota, come parte dei numerosi programmi di geoingegneria condotti dalle agenzie governative statunitensi e dalle università, che sono stati approvati senza alcun tipo di controllo, non può più essere negato. La riclassificazione del riscaldamento globale, altamente controversa, spesso scientificamente fraudolenta, come una “minaccia alla sicurezza nazionale” è stata sfruttata dai governi come una scusa per giocare a fare Dio, dando il via ad esperimenti segreti su larga scala che comportano innumerevoli pericoli per l’uomo e l’ambiente.
Tuttavia, ora che la crescente consapevolezza della  geoingegneria, come conseguenza del fenomeno scie chimiche, si è propagata largamente, le autorità sono costrette lentamente a rivelare alcuni aspetti del programma. Siamo ormai non lontano dalla piena divulgazione della reale portata della sperimentazione nel campo della geoingegneria. Ora gli scienziati ammettono che le scie degli aerei stanno creando “nubi artificiali” che bloccano il sole. Questo non è più argomento di dibattito. I “teorici della cospirazione” delle scie chimiche hanno dimostrato di aver ragione.
l professor Keith Shine della Reading University ha detto al Daily Mail lo scorso anno che le nuvole, “formate dai fumi degli aerei potrebbero persistere ‘per ore’, privando le aree sottostanti alle zone di intenso traffico aereo, come Londra e le contee, del sole estivo”. “Gli esperti hanno avvertito che, di conseguenza, la quantità di luce solare che colpisce il terreno potrebbe essere ridotto di ben il dieci per cento. Il professor Shine ha aggiunto: “Nelle zone più trafficate di Londra e nel sud dell’Inghilterra, queste nuvole ad alto livello potrebbero coprire il cielo, trasformando condizioni soleggiate in condizioni di foschia nell’intera area. Mi aspetto che gli effetti saranno peggiori con l’aumento del volume di traffico aereo”.
Il rapporto fa anche riferimento ad uno studio del Met Office del 2009, che ha scoperto che i venti ad alta quota non disperdono le scie che, in seguito, formano nuvole che coprono una sorprendente area di 20.000 miglia. Naturalmente, solo qualcuno completamente ingenuo suggerirebbe che non c’è alcun legame tra le scie chimiche che bloccano il sole, un fenomeno che è in corso da oltre un decennio, e le aperte richieste degli scienziati di ‘ridurre il riscaldamento globale’, iniettando aerosol in atmosfera.
La scienza ufficiale e il mondo accademico che hanno liquidato le scie chimiche come una fantasia di paranoici teorici della cospirazione, ora ammettono che esistono, ma sostenendo che sono naturali e non indotte artificialmente, nonostante i numerosi brevetti e le proposte scientifiche riguardanti la dispersione artificiale di aerosol per alterare l’atmosfera. La proposta di disperdere biossido di zolfo, nel tentativo di riflettere la luce solare è stata discussa in un articolo del Guardian di Londra del settembre 2008, dal titolo, Geoingegneria: Le idee radicali per combattere il riscaldamento globale , in cui Ken Caldeira, climatologo leader con sede presso il Carnegie Institution di Stanford, California, ha promosso l’idea di iniettare aerosol in atmosfera.
“Un approccio è quello di inserire ‘dispersori’ nella stratosfera”, afferma l’articolo. “Caldeira avanza l’idea di impiegare jumbo jet nell’atmosfera superiore per depositare nubi di minuscole particelle, come l’anidride solforosa. Disperdere circa 1 milione di tonnellate di biossido di zolfo all’anno, in 10 milioni di chilometri quadrati di atmosfera, sarebbe sufficiente per riflettere una quantità sufficiente di luce solare. “ Esperimenti simili a quello proposto da Caldeira vengono già attuati dagli Stati Uniti, dagli scienziati statunitensi appoggiati dal governo, come quelli del Laboratorio Nazionale Savannah River del Dipartimento dell’Energia (DOE), ad Aiken, Carolina del Sud, che nel 2009 ha iniziato la conduzione di studi che hanno coinvolto la dispersione di enormi quantità di particolato, in questo caso “microsfere di vetro con superficie porosa”, nella stratosfera.
Il progetto è strettamente legato ad un’idea del premio Nobel Paul Crutzen, che “ha proposto l’invio di 747 aerei per scaricare enormi quantità di particelle di zolfo nella lontana stratosfera per raffreddare l’atmosfera.” Nel 2008, lo scienziato Tim Flannery ha anche avvertito che “l’uomo potrebbe aver bisogno di pompare zolfo nell’atmosfera per sopravvivere”, aggiungendo che “il gas di zolfo potrebbe essere inserito nella stratosfera della terra per tenere lontani i raggi del sole e rallentare il riscaldamento globale, un processo chiamato oscuramento globale “.
Tali programmi rappresentano solo la superficie di ciò che probabilmente è un gigantesco progetto globale finanziato in nero per manipolare il pianeta, con poca o nessuna attenzione per le conseguenze ambientali sconosciute che questo potrebbe generare. Dato che le emissioni di zolfo causano ‘oscuramento globale’, c’è da meravigliarsi se l’emergere del fenomeno scie chimiche ha coinciso con una diminuzione media del 22% della luce solare che raggiunge la superficie della terra?
Quello che si sa su ciò che accade quando l’ambiente è caricato con anidride solforosa è già abbastanza grave, dato che il composto è il componente principale delle piogge acide, che secondo l’EPA “Causano acidificazione di laghi e corsi d’acqua e contribuiscono al danneggiamento di alberi ad alte quote (ad esempio, abeti rossi oltre i 2.000 metri) e di molti suoli forestali sensibili. Inoltre, le piogge acide accelerano il decadimento dei materiali da costruzione e delle vernici, compresi edifici insostituibili, statue e sculture che fanno parte del patrimonio culturale della nostra nazione”.
Gli effetti sulla salute del bombardamento dei cieli con il biossido di zolfo, da soli, sono sufficienti a sollevare seri dubbi sul fatto che tali programmi dovrebbero essere autorizzati a continuare.
Gli effetti sulla salute che seguono sono connessi all’esposizione allo zolfo.

- Effetti neurologici e variazioni comportamentali
- Disturbi della circolazione sanguigna
- Danni  cardiaci
- Effetti sugli occhi e sulla vista
- Problemi riproduttivi
- Danni al sistema immunitario
- Disturbi gastrici e gastrointestinali
- Danni alle funzioni epatiche e renali
- Difetti dell’udito
- Disturbi del metabolismo ormonale
- Effetti dermatologici
- Senso di soffocamento ed embolia polmonare

Secondo il sito web LennTech , “Esami di laboratorio con le cavie hanno indicato che lo zolfo può causare gravi danni vascolari al cervello, al cuore e ai reni. Questi test hanno inoltre indicato che alcune forme di zolfo possono causare danni al feto e difetti congeniti. Le madri possono persino trasmettere l’avvelenamento da zolfo ai loro figli attraverso il latte materno. Infine, lo zolfo può danneggiare i sistemi enzimatici interni degli animali “. Anche lo scienziato pro-geoingegneria Mark Watson, ammette che l’iniezione di zolfo in atmosfera potrebbe portare a “piogge acide, buco nell’ozono o disordine nell’andamento meteo.”
Il meteorologo della Rutgers University, Alan Robock, ha inoltre, “creato simulazioni al computer che indicano che le nubi di solfato potrebbero indebolire i monsoni estivi asiatici e africani, riducendo la pioggia che irrigano le colture alimentari di miliardi di persone”. “Immaginate se innescassimo una siccità e carestia durante il tentativo di raffreddare il pianeta”, Robock ha detto in una conferenza sulla geoingegneria dell’anno scorso.
Il Gruppo di Azione per Erosione, Tecnologia e Concentrazione (ETC) in Canada, ha chiesto che tali esperimenti vengano fermati. “Questo esperimento è solo la prima fase di un piano molto più grande che potrebbe avere conseguenze devastanti, tra cui grandi cambiamenti negli andamenti climatici come una siccità mortale”, il gruppo ha detto in una dichiarazione scritta. Fred Singer, presidente del Progetto Science Environmental Policy e scettico sulle teorie del riscaldamento globale di origine antropica , avverte che le conseguenze di armeggiare con il delicato eco-sistema del pianeta potrebbe presentare pericoli di vasta portata.
“Se si esegue questa operazione su base continua, si impoverisce lo strato di ozono e si causano ogni sorta di altri problemi che le persone preferiscono evitare,” ha detto Singer. Anche lo scienziato capo della sezione britannica di Greenpeace – un convinto sostenitore del  riscaldamento globale di origine antropica – Doug Parr – ha liquidato i tentativi di manipolare il pianeta con la geoingegneria come “stravaganti” e “pericolosi”.
Stephen Schneider della Stanford University, che ha proposto un piano bizzarro per inviare navi spaziali nell’atmosfera superiore che dovrebbero essere utilizzate per bloccare il Sole, ammette che la geoingegneria potrebbe causare “conflitti tra le nazioni se i progetti di geoingegneria andassero male.”
Come abbiamo più volte evidenziato, numerose università ed enti governativi hanno condotto studi nel campo della geoingegneria per anni. La discussione sulla tecnologia della geoingegneria è spesso impostata come una considerazione sul futuro, ma i governi stanno già conducendo tali programmi a uno stadio avanzato.
Il Programma per la Misurazione della Radiazione Atmosferica (ARM) è stato creato nel 1989 con finanziamenti del Dipartimento dell’Energia USA (DOE) ed è patrocinato dall’Ufficio Scientifico del DOE e gestito dall’Ufficio di Ricerca Biologica e Ambientale. Uno dei programmi ARM, intitolato Campagna Aerosol Indiretti e Semi-Diretti (ISDAC), mira alla valutazione di “simulazioni di nubi” e “recuperi aerosol”.
Un altro programma nell’ambito del Programma di Scienza dell’Atmosfera del dipartimento dell’Energia è indirizzato a “sviluppare una completa conoscenza a livello globale dei processi atmosferici che controllano il trasporto, la trasformazione, e destinazione delle tracce di sostanze chimiche e particolato connessi al consumo energetico”

Il sito DOE afferma che “L’obiettivo attuale del programma è la forzatura radiativa del clima tramite aerosol: formazione ed evoluzione degli aerosol,  e proprietà degli aerosol che hanno un’influenza diretta e indiretta sul clima e sui cambiamenti climatici.”
Scienziati del governo degli Stati Uniti stanno già bombardando il cielo con inquinante anidride solforosa che causa piogge acide, nel tentativo di combattere il riscaldamento globale tramite la “geoingegneria” del pianeta, nonostante il fatto che l’iniezione di aerosol nell’atmosfera superiore porti con sé una serie di pericoli noti e sconosciuti.
Inoltre, l’interesse dell’amministrazione Obama nell’esplorazione della “geoingegneria” riflette recenti pubblicazioni scritte da parte dall’elitario Council On Foreign Relations. In un documento intitolato Geoingegneria: Seminario su Geoingegneria Unilaterale su scala planetaria, il CFR propone diversi metodi per “riflettere la luce solare verso lo spazio”, che includono l’aggiunta di “piccole particelle riflettenti nella parte alta dell’atmosfera”, aggiungendo “nuvole nella parte più bassa dell’atmosfera, “e mettendo” vari tipi di oggetti riflettenti nello spazio, sia vicino alla terra o in una posizione stabile tra la terra e il sole “.
Le proposte contenute nel documento del CFR corrispondono esattamente agli effetti atmosferici osservati in seguito allo spargimento di scie chimiche.Un rapporto pubblicato lo scorso anno dal governo britannico chiede anche che l’ONU regoli in via esclusiva la geoingegneria del pianeta a livello mondiale, al fine di evitare il riscaldamento globale di origine antropica.
Naturalmente, l’uccisione di milioni di persone nel terzo mondo, attraverso le conseguenze involontarie della geoingegneria, viene probabilmente vista come un prezzo da pagare da gente del calibro di John P. Holdren, zar della scienza alla Casa Bianca e forte sostenitore della geoingegneria, visto che lui e altri luminari nel movimento del riscaldamento globale vogliono vedere la popolazione mondiale drasticamente ridotta per mezzo di un “regime planetario” per effettuare sterilizzazioni forzate e altre draconiane misure di controllo della popolazione.
E’ ormai un’evidenza schiacciante che i progetti di geoingegneria di irrorazione di sostanze chimiche ad alta quota sono già in corso attraverso le scie chimiche. Nel 2008, un’indagine di KSLA news ha scoperto che una sostanza caduta al suolo da una scia chimica ad alta quota conteneva alti livelli di Bario (6,8 ppm) e piombo (8,2 ppm) e tracce di altre sostanze chimiche tra cui arsenico, cromo, cadmio, selenio e argento. Di questi, tutti tranne uno sono metalli, alcuni sono tossici, mentre diversi sono raramente o mai riscontrabili in natura.
Il notiziario si concentra sul bario, il cui ritrovamento dimostra che è un “marchio di garanzia di scie chimiche”. La KSLA ha trovato nei suoi campioni livelli di bario a 6,8 ppm o “più di sei volte il livello tossico fissato dall’EPA.” Il Dipartimento per la Qualità Ambientale della Louisiana  ha confermato che i livelli elevati di bario erano “molto insoliti”, ma ha commentato che “trovare la fonte era una questione del tutto diversa” nel suo dibattito con la KSLA.
La KSLA ha anche interrogato Mark Ryan, direttore del Centro Antiveleni, sugli effetti del bario sul corpo umano. Ryan ha commentato che “l’esposizione a breve termine può provocare dai disturbi allo stomaco ai dolori al petto e che l’esposizione a lungo termine provoca problemi di pressione sanguigna.” Il Centro Antiveleni inoltre ha riferito che un’esposizione a lungo termine, come per qualsiasi sostanza nociva, contribuirebbe a indebolire il sistema immunitario, cosa che molti ipotizzano sia lo scopo di tali scie chimiche artificiali.
Infatti, l’ossido di bario è saltato fuori ripetutamente come contaminante nei sospetti esperimenti di geoingegneria. Programmi di Geoingegneria condotti dagli scienziati politicamente orientati, che si sono dimostrati abili a coprire e ignorare le prove contraddittorie nel dibattito sul riscaldamento globale, non dovrebbero essere autorizzati dalle autorità e finanziati per svolgere tali pericolosi test senza alcun dibattito pubblico sulle potenziali conseguenze.
Il fatto che gli individui che abbracciano il dogma del riscaldamento globale, allarmismo che ha già ucciso più persone che non i cambiamenti climatici di origine antropica nel terzo mondo, per fame legata ai rincari alimentari causati dalla produzione di biocarburanti, si stiano preparando ad avviare, con l’approvazione del governo, programmi che potrebbero alterare drasticamente gli andamenti climatici e causare siccità, è spaventoso.

(a cura di Paul Joseph Watson & Alex Jones)

FONTI: http://informarexresistere.fr/2011/11/16/geoingegneria-il-nostro-ambiente-sotto-attacco/#axzz1dtkQYSvS   http://ilupidieinstein.blogspot.com/2011/11/paul-joseph-watson-alex-jones-infowars.html   link   http://ilupidieinstein.blogspot.com/2011/11/paul-joseph-watson-alex-jones-infowars.html

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16 novembre 2011 3 16 /11 /novembre /2011 13:47

fiera_cioccolato_bologna.jpgÈ la scommessa a base di cioccolato più ardua della storia: costruire la tavoletta più lunga del mondo (15 metri di lunghezza per 2 di altezza) ed entrare così nel guinness dei primati. Con tanto di giudici internazionali che vigileranno sulla corretta preparazione del dolciume big size. Si tratta dell’iniziativa di punta della settima edizione del Cioccoshow, la kermesse del cacao artigianale che ha preso il via questa mattina in piazza Maggiore a Bologna. La maxi-tavoletta da 30 metri quadrati è preparata dal bolognese Giuseppe Sartoni e il collega di Belluno Mirco Della Vecchia. I due maestri pasticcieri che questa notte hanno iniziato a montare in Sala Borsa le 360 placche di cioccolato fondente (al 63%) per battere il record precedente. E per l’occasione hanno anche inventato una ricetta innovativa: un mix di cioccolato dell’Ecuador e cacao biologico proveniente dalla Repubblica Dominicana.

di ENRICO MIELE (foto Iguana press)

FONTE: http://bologna.repubblica.it/cronaca/2011/11/16/foto/bologna_cioccolato_da_guinness-25097633/1/   link

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16 novembre 2011 3 16 /11 /novembre /2011 00:51

sword_fate_soap_china.jpgDal 16 novembre su Babel (canale 141 di Sky) "Il destino del maestro di spada", serie made in China sul genere di "La tigre e il dragone". Un gioco online e quattro protagonisti prigionieri del passato. In lingua originale con sottotitoli.
Siamo nell’anno 2030. La JS Corporation introduce sul mercato un gioco online, JX003. Grazie a speciali sensori, i giocatori posso accedere a una realtà virtuale come se fosse un mondo reale. La JS Corporation organizza un test, per un numero limitato di giocatori “prescelti”, ambientato nel 753 D.C., durante il regno della dinastia Tang, periodo conosciuto anche come l’Era dei Maestri di Spada. Il test viene però manomesso dall’hacker, e campione di giochi online, Zhao Xiao Zhao. E poco dopo l’entrata dei quattro protagonisti nel mondo della Dinastia Tang, un misterioso personaggio impedisce loro di ritornare nel futuro bloccando la loro memoria reale e lasciandoli prigionieri del gioco. Che ben presto si scoprirà molto più pericoloso di quello che sembra…
Questa in sintesi la storia (non proprio originalissima) di Sword Heroes Fate – Il destino del maestro di spada, 33 episodi di 47 minuti, prima serie televisiva cinese a essere trasmessa in Italia ( e ancora inedita al di fuori del paese asiatico), presentata lo scorso luglio al RomaFictionFest. Una produzione ad alto budget realizzata dalla CCTV e che andrà in onda in lingua originale – tranquilli, ci sono i sottotitoli in italiano – dal 16 novembre ogni mercoledì alle 21 su Babel, il canale 141 di Sky. Un appuntamento televisivo ma anche l’avvio di una programmazione che Babel dedica alla comunità cinese in Italia e che prevede cortometraggi, documentari e produzioni originali. “Vogliamo aprire una finestra sulla cultura, le tradizioni televisive e le storie di una comunità significativa e in crescita – spiega Luca Artesi, managing director del canale – quella cinese è fra le comunità più importanti in Italia, conta circa duecentomila persone ed è in forte crescita e con questa iniziativa puntiamo a una conoscenza che vada al di là degli stereotipi”.
Da qui la decisione di portare in Italia una grande serie televisiva “wuxiapan”, genere simile al nostro “cappa e spada” ma con una marcata influenza di elementi che noi definiremmo fantasy. E con una popolarità e profondità di contenuti, per il pubblico cinese, da renderlo paragonabile al western per gli americani. Insomma, per intenderci il genere portato al successo in Italia da La Tigre e il Dragone di Ang Lee, nel 2002, e due anni dopo, da La foresta dei pugnali volanti di Zhang Yimou. (Una curiosità: anche Kung Fu Panda della Disney è un omaggio al wuxiapang di tradizione cinese). La Cina è la prima produttrice mondiale di fiction: 500 serie tv l’anno per quattromila canali e un milione di spettatori complessivi. La scelta è caduta su questa serie, spiega la direttrice di Babel, Beatrice Coletti, perché “anche se sembra un prodotto per teenager c’è molto di più, c’è l’aspetto storico del viaggio nel tempo, c’è la Cina del futuro che di fatto è molto simile a quella contemporanea, ma anche quella del passato. E il viaggio temporale è unito al sci-fi, genere che in Cina, di recente, ha preso molto piede ma per il quale non è riconosciuta a livello internazionale”.
Insomma, fantascienza e tradizione per questa serie costata sei milioni e mezzo di dollari. Che peraltro vede nel cast due attori celebri (a molti spettatori italiani i loro nomi, tuttavia, diranno ben poco) come Charlene Choi e Nicholas Tse, soprattutto quest’ultimo già protagonista di alcuni blockbuster hongkonghesi, alcuni dei quali reperibili anche in Italia, da New Police Story (con Jackie Chan) e Time and Tide di Tsui Hark.

FONTE: http://www.kataweb.it/tvzap/2011/11/15/sword-heroes-fate-arriva-la-fiction-cinese-335107/?ref=HRERO-1   link

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15 novembre 2011 2 15 /11 /novembre /2011 15:01

marcuzzi_fiorello01g.jpgQuello di Fiorello è stato un debutto fulminante. La Rai vince la scommessa con 9 milioni 796 mila spettatori e uno share del 39.18% per la prima puntata, su RaiUno 1, di Il più grande spettacolo dopo il weekend, lo show in diretta dal Teatro 5 di Cinecittà che segna il ritorno dello showman alla tv pubblica. Una lunga serata fatta di sketch, ospiti, canzoni, musica, coreografie e risate, con il mattatore di fronte a una platea di oltre mille persone e un binario "parallelo" su Twitter, monopolizzato dai commenti sulla serata. "Sono contento ma non mi cullo nel successo", è il commento a caldo del diretto interessato, che si dice felice "che i complimenti siano arrivati prima dei dati di ascolto". E conclude: "Abbiamo fatto il botto!".

FONTE: http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2011/11/15/news/ascolti_fiorelli-25026280/   link

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