Il giornalista Khadzhimurad Kamalov è stato ucciso in Daghestan, repubblica autonoma della Federazione russa. Fondatore del Chernovik, testata scomoda per le ripetute inchieste sulla corruzione del governo locale, è stato freddato a colpi d'arma da fuoco mentre stava lasciando la sede della società editrice Svoboda Slova (libertà di parola), a cui fa capo il giornale da lui diretto, a Makhachkala, capitale della Repubblica caucasica. "In base a informazioni preliminari, Kamalov è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco e ucciso non lontano dagli uffici di Svoboda Slova", ha comunicato il ministero dell'Interno daghestano. Secondo la polizia, sono stati sparati otto colpi da uomini a volto coperto. Kamalov era noto per le sue critiche alle autorità: aveva più volte denunciato gli abusi delle forze dell'ordine nella repressione dell'insurrezione islamica nella vicina Cecenia, e poi in tutto il Caucaso russo. Si tratta dell'ennesima voce critica messa a tacere: due anni fa, sempre nel Caucaso, era stata uccisa Natalia Estemirova 1 che lavorava per l'Ong Memorial e per il quotidiano Novaja Gazeta, lo stesso giornale di Anna Politkovskaya 2. Dal 1992 sono più di settanta i giornalisti assassinati in Russia, 52 dei quali sono stati eliminati per motivi legati al loro lavoro, secondo l'organizzazione americana Committee to Protect Journalists.
FONTE: http://www.repubblica.it/esteri/2011/12/16/news/ucciso_giornalista_daghestan-26706273/ link