Panoramica sulla figura di tecnico specializzato in conservazione dell'energia.
La figura dell'Energy Manager.
Il profilo dell'Energy Manager emerge in Gran Bretagna nel 1973, all'epoca della prima crisi petrolifera. Vista la gravità della questione, si decise di delegare la sua risoluzione a una figura competente in materia. Il nuovo ruolo professionale si configurò come un consulente dedito alla conservazione e razionalizzazione dell'energia.
La crisi energetica che avvenne nell'anno 1973 si scatenò per la cronica interruzione dell'approvvigionamento di petrolio derivante dagli Stati facenti parte dell'OPEC (Organization of the Petroleum Exporting Countries) verso gli Stati che lo importavano. Ci fu quindi l'esigenza di cercare fonti alternative ma soprattutto di limitare l'uso di petrolio.
L'Energy Manager deve provvedere alla realizzazione di bilanci energetici in relazione a usi finali e determinati criteri economici. Nel nostro Paese, la legge 308 dell'82 prevedeva che tutte le imprese che consumavano più di diecimila tonnellate di petrolio dovessero comunicare il nome del tecnico per la conservazione energetica al Ministero dell'Industria. Tuttavia, tale legge non era molto esplicativa sotto il profilo degli incarichi.
In seguito, la legge 10 del '91 fu più chiara sull'argomento. Si prevedeva la mancata assegnazione di incentivi alle aziende che non avessero comunicato il nome del funzionario entro il 30 Aprile di ogni anno. Inoltre, si riferiva con precisione ai soggetti che esercitavano nelle aree civili, industriali e dei trasporti.
Il percorso formativo per diventare Energy Manager.
Sotto il profilo professionale e culturale, l'addetto alla conservazione e alla razionalizzazione di energia è una persona fornita di conoscenze maturate attraverso laurea in ingegneria, lavoro tecnico pluriennale successivo alla laurea, pratica nell'ambito degli studi sulla fattibilità e sull'uso dell'energia. Inoltre, deve anche saper padroneggiare tecnologie avanzate.
Un percorso formativo finalizzato a creare tale figura deve offrire una didattica basata su materie economiche e tecnico-amministrative in merito a strategie energetiche da attuare.
Le aree tematiche da studiare sono: situazione del settore energetico; contrattualistica nel settore energetico; certificazione energetica degli edifici; studio del mercato di produzione elettrica; come gestire l'energia; legislazione di riferimento.
Per avere una preparazione approfondita sulla materia, si consiglia il corso professionale "Jobleader Energy Management", patrocinato dall'Università di Padova. Tale corso è diretto ad architetti, periti industriali, geometri, ingegneri, operanti in organizzazioni pubbliche e private.
Un'altra opportunità da considerare è di seguire il Master Afor di Milano in "Energy Management" che dà la possibilità (anche attraverso quattro borse di studio) di specializzarsi nei ruoli di Energy Manager, Certificatore Energetico degli edifici, Progettista di Impianti di Produzione di Energia Alternativa.